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Chiaro come l’acqua del cesso 🪠

Crafting n. 13 – Una newsletter solarpunk da leggere in bagno

16/10/2024

🔥✊ Anche quest’anno l’autunno è caldo e noi abbiamo sete. Quindi questa newsletter parla di acqua.

Benvenutx al crafting n. 13!

Siamo Collettivo Contesto, e qualche giorno fa siamo andat3 a ficcanasare al campo base della Free(k) Pride, il Lab autogestito Manituana di Torino.

Appena arrivat3, per prima cosa ci hanno chiesto di andare al parco lì vicino per aiutare l3 compagn3 a prendere l’acqua potabile. Erano in due coi boccioni di plastica e un carrello della spesa intorno a un toretto (i toretti sono le fontanelle pubbliche di Torino). Non lo sapevamo ancora, ma ci eravamo imbattut3 in una scheggia di solarpunk qui-e-ora.

Water water, every where, nor any drop to drink

Ci eravamo imbattut3 in un futuro con cui dovremo fare i conti un po’ tutt3, solarpunker o meno. A Torino non ci siamo abituat3, anche per via dei toretti, ma la mancanza d’acqua è un problema che dovremo affrontare sempre di più. Secondo l’IPCC, infatti, anche scenari con bassi aumenti di temperatura causati dalle emissioni di CO2 (stiamo salutando velocemente l’obiettivo degli 1,5° C) porteranno nel corso di questo secolo a un aumento significativo delle aree in condizioni di siccità, e della frequenza di questi fenomeni: con un aumento di 1.5°C raddoppieranno, con 2°C saranno fino a 3 volte più frequenti.

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Fonte: sesto report IPCC

Ma dobbiamo anche considerare che la siccità, già acuita dalle emissioni climalteranti, non è un fenomeno “naturale”. Colpisce territori che sono profondamente antropizzati, in cui l’azione umana definisce in modo sostanziale i flussi di materia. Il modo in cui la nostra società sposta e usa l’acqua, secondo alcune ricerche, è in grado di aumentare fino a 4 volte la durata di una siccità, o al contrario di ridurla quasi a 0.

Ecco perché dobbiamo riflettere sui modi in cui gestiamo l’acqua, per rendere più semplice affrontare i momenti di crisi con una distribuzione equa delle risorse. È vero, i cambiamenti che dovremmo apportare passano attraverso i chilometri di acquedotto che non vediamo e le istituzioni che li controllano, ma questi flussi passano anche nelle nostre case, uffici e laboratorie e, seppur brevemente, possiamo controllarli.

Manituana non ha più accesso all’acqua corrente, non in modo “classico”, che esce dal rubinetto. I modi punk che ha inventato ci mostrano come e perché controllare l’acqua per creare oggi un modo alternativo di usarla.

Piccolo ciclo dell’acqua solarpunk

Piove sul tetto di Manituana (non è escluso che qualche volta piova anche dentro).

Dal tetto alla grondaia, dalla grondaia al tombino, dal tombino alla fogna: così era stato previsto che l’acqua attraversasse un’officina dell’azienda dei trasporti pubblici torinesi. Ma le cose sono andate diversamente, e invece di farla defluire il più velocemente possibile, oggi Manituana la trattiene. Le grondaie si sono riorganizzate per raccoglierla in un pozzo. Viene tirata su coi secchi o pompata in una cisterna, da cui si preleva per pulire i pavimenti e tutto il resto, forse anche per bagnare l’orto.

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Comunque la sete resta, e tra il pozzo e l’inquinamento dell’aria, quest’acqua non si può bere. Ecco perché il secondo flusso. L3 compagn3 (o chi passa di qui) riempiono i boccioni e le borracce al toretto del parco: bevono e mangiano (rigorosamente vegano), e ovviamente fanno la pipì.

Quello che altrove sarebbe un salto alla toilette, a Manituana è una coreografia un po’ più complicata, a cui bisogna abituarsi. Di fianco a ogni turca (in cui, ci dice lo spazio, non possiamo buttare la carta), c’è un bagnafiori che sarà il nostro sciacquone fai-da-te. Una volta usato, possiamo (dobbiamo!) lavarci le mani, e per farlo usiamo l’acqua del pozzo raccolta in una tanica con tanto di rubinetto. Lo scarico del lavabo ricarica un’altra tanica che, come ci dice sempre lo spazio, va usata per riempire i bagnafiori. Non è una cosa rapida.

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Decor(s)o d’acqua

Manituana ha l’aria di un posto un po’ selvatico. La menta cresce su un marciapiede che non è un’aiuola, nel cortile ci sono rottami di biciclette che altrove si chiamerebbero spazzatura, ma qui sono parte della ciclofficina. È un posto indecoroso, che non decet, non conviene.

L’hanno pensato per esempio il Comune di Torino e l’azienda dell’acqua, che hanno tolto l’allacciamento. Lo pensa chi parla prima di tutto di “sicurezza”, e negli spazi autogestiti, un po’ varietà un po’ caos, vede annidarsi l’insubordinazione e il crimine.

Ma senza quel disordine, senza esistere nello scheletro di vuoti industriali, con i loro grandi spazi che permettono la sperimentazione, il peculiare ordine che si è creatə Manituana non potrebbe esistere. Non esisterebbe la scheggia solarpunk, che ci fa chiedere se non potremmo mettere anche noi una tanica sotto il lavandino e usare l’acqua dei piatti per lo sciacquone, al posto di scaricare nella fogna di 1o litri di acqua potabile.

Il punto, come sempre, non è dare soluzioni individuali a problemi sistemici. Le soluzioni che ha trovato Manituana (come molte altre, dai WC a secco, alle compostiere…) sono condivise da chi lə abita e si ricorda di riempire i bagnafiori. Sono pratiche e significati collettivi che ci mostrano come reimparare a prenderci cura dei flussi di materia da cui dipendiamo. Ecco l’unico consiglio che ci sentiamo di dare: meglio imparare adesso insieme, che essere costrett3 quando non avremo scelta.

Certo, niente turisti in mezzo alle erbacce, ma che dire… ce ne faremo una ragione.


Per oggi abbiamo finito. Quasi finito… in realtà c’è un addendum a questo craftig che potresti voler leggere (oppure no).

🚨 Se intanto vuoi contribuire a combattere il decoro e chi vorrebbe imporlo a suon di manganello, ci vediamo in qualche piazza contro il DDL 1660. (Goditi queste frasi perché, detto tra noi, sono tra quelle che, passato il DDL non scriveremo più a cuor leggero).

Crafting

/ˈkrɑːf.tɪŋ/ – noun. The activity of skilfully creating something such as a story. Examples:
  • So much care went into the crafting of the narrative.
  • She saves fabric scraps and old buttons and uses them for crafting.

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