Strumenti di teoria sociale per un ecofemminismo dell’assenza

Un caso di ricerca sulla salute trans* usata come arma politica (contro di noi e le nostre infanzie)
Un viaggio in non-luoghi alla ricerca di un futuro che dobbiamo costruire. E ti pare poco?
Elementi di Ecologia Politica Pt. 2: Credevamo che la transizione energetica sarebbe stata difficile, ma poi è arrivato Eni coi suoi biocarburanti…
Il fediverso, i social media decentralizzati e i rapporti sociali solarpunk.
Elementi di Ecologia Politica Pt. 1: Le disuguaglianze economiche sono disuguaglianze ecologiche
La forza della nonviolenza e L’insurrezione che viene: un dialogo in cui Judith Butler pone le domande e Comitato Invisibile avanza le sue proposte
Da tempo siamo alla ricerca di una tecnologia più sostenibile che ci consenta di superare indenni il feed dei social media. Queste tecnologie esistono, e vogliamo raccontartene una.
Spazi, corpi, leggi, generi, relazioni. Per creare dialogo e complessità, a partire da un intervento per il TDOV 2023
Una ricerca sulla contemporaneità del mercato del lavoro digitale a partire dal concetto di “macchina per il lavoro” nel Capitale di Marx.
Da una prospettiva “deep green” il Solarpunk non è fatto di auto elettriche e geoingegneria climatica, ma di mezzi pubblici e protezione civile. Ecco sei scenari.
Il Solarpunk ci parla di un nuovo modo di abitare la Terra, e a raccontarlo non è solo la narrativa sci-fi, ma sono anche un’architettura visionaria che collega paesaggi presenti in diversi luoghi del mondo.
Se c’è un filo che collega il cyber, il punk e i blog, Mark Fisher è la persona perfetta a cui chiederlo.
Creare spazi di azione politica passa attraverso immaginare futuri possibili. Quattro modelli di futuro di Peter Frase è un libro per ridisegnare gli assi delle nostre scelte.
E non, per esempio, il fatto che sui social media la libertà di espressione diventa una merce di scambio da contrattare con imprese capitaliste sempre più potenti?
Siamo nel 2016, ci sono più profili falsi su Facebook che abitanti nel Regno Unito, e il giornalista Andrew O’Hagan si imbarca nell’esperimento di un vero a proprio Dottor Frankenstein del web: L’invenzione di Ronnie Pinn.