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Il capitale è morto // McKenzie Wark

08/06/2021

Siamo cresciut3 pensando che al capitalismo non c’è alternativa, basta guardarsi intorno per riconoscere le evidenze della sua struttura e tutti i problemi che portano con sé. Ma siamo proprio sicur3 che si tratti ancora di capitalismo?

McKenzie Wark, teorica marxista eretica, propone una diversa visione dell’economia e della società contemporanee. Fa una critica alla prassi neoliberale, e contemporaneamente a quell3 marxist3 che pedissequamente applicano le categorie marxiane al presente.

È possibile, invece, che gli ultimi vent’anni di storia abbiano avuto conseguenze più profonde di quel che pensiamo. È possibile che questo presente non sia solo un altro volto del Capitale, ma che sia qualcosa di diverso. Forse è necessario ripensare le categorie di analisi: non più solo capitale e lavoro come motore del mondo, ma ora anche informazione.

01/08/2023

Il concetto al centro del discorso di Wark è quello di Vettore. Il Vettore può essere interpretato come un’altra classe, ma anche come un altro modo di produzione, che sta in rapporto al capitale come il capitale sta al lavoro. In altre parole: così come la classe lavoratrice necessita dei capitalisti che le forniscano i mezzi di produzione, oggi i capitalisti necessitano a loro volta di una classe di “possidenti” che forniscano loro l’informazione necessaria a sapere in quale modo indirizzare il capitale e produrre le migliori condizioni per riprodurre il capitale.

Il Vettore in Wark comprende le grandi multinazionali dei servizi digitali che raccolgono i dati dell3 consumatro3 finale, ma anche le aziende che si occupano della logistica, e che quindi possiedono le risorse in termini di connessioni e informazioni per mettere in atto ad esempio i processi di delocalizzazione delle produzioni e spostamento delle merci.

È da questo nuovo tipo di potere, che tramuta le informazioni in capitale, che dovremmo oggi guardarci.

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